Il profilo socio demografico dei pazienti

Le caratteristiche del campione testimoniano la prevalenza più elevata della emicrania nelle donne: il 18,3% è costituito da uomini, mentre l’81,7% da rispondenti di genere femminile. Considerando la variabile anagrafica emerge un’età media piuttosto bassa: il 20,3% è rappresentato da 18-34enni, il 37,1% da 35-44enni, il 30,6% da 45-54enni ed infine l’11,9% da 55-65enni. In merito allo stato civile, il 67,3% risulta coniugato/convivente, mentre i celibi/nubili sono poco più di un quarto dei rispondenti (25,4%).

Sotto il profilo del titolo di studio, anche in virtù dell’età media registrata e delle modalità di selezione dei partecipanti all’indagine, il campione è contraddistinto da livelli di istruzione elevati: il 50,4% è in possesso del diploma di scuola media superiore ed il 40,6% della laurea, mentre è inferiore al 10% la quota di quanti non superano la licenza di terza media. Gli occupati costituiscono il 72,8% (oltre 90% tra gli uomini intervistati). Il 5,7% al contrario risulta ancora impegnato nel proprio percorso di studi. Tra i non attivi, l’11,6%, invece, è rappresentato da casalinghe (il 14,2% del totale delle donne), l’1,7% da pensionati e l’8,3%, infine, da disoccupati.

La distribuzione del campione secondo la tipologia di emicrania vede una leggera maggiore presenza di pazienti cronicizzati (35,1%), mentre le situazioni di emicrania episodica a frequenza media/moderata (da 4 a 9 giornate al mese) rappresentano complessivamente il 32,9% degli intervistati e di emicrania episodica ad alta frequenza (da 10 a 14 giornate al mese) il 31,9%. L’emicrania in forma cronica viene riscontrata, in particolare, tra i rispondenti più anziani (42,2% dei pazienti 55-65enni) e tra le donne (36,3% contro il 29,9% maschile), mentre le fattispecie episodiche sono leggermente più diffuse tra gli uomini (in particolare la tipologia ad alta frequenza, il 35,4% contro il 31,2% femminile) e tra i più giovani (34%) (tab. 1).

L’incrocio di genere evidenzia come il segmento femminile sottolinei una condizione di salute tendenzialmente meno favorevole (a fronte del 30% circa degli uomini che definisce ottimo/buono il proprio stato di salute, è meno del 20% femminile ad esprimere tale opinione), mentre raddoppia la quota di quante esternano scontentezza (il 34,1% ritiene scadente il proprio stato di salute a fronte del 15% maschile). È  più frequente anche la copresenza dell’emicrania con altre malattie (47,9% contro il 33,9% degli uomini).