Cosa è il sesso, cosa si aspettano e cosa cercano

Quel che più conta

Due aspetti sono decisivi nei comportamenti sessuali dei giovani:

- il sesso è piacere e non coincide con l’amore o l’affettività. Una visione più dei maschi, ma sempre più condivisa anche dalle femmine;

- la libertà delle scelte individuali orientate al piacere porta al ricorso a pratiche distinte dal rapporto sessuale completo, un aggregato di performance sessuali le più diverse, anche nelle coppie.

Sesso è piacere

La prima parola che gli intervistati associano al sesso è, per il 19,8%, piacere. Per il 16,5% amore, per il 16,2% passione, per il 13,9% complicità. Una graduatoria che trova conferma trasversale tra uomini e donne, per classi di età e per le altre variabili sociodemografiche. E la coppia di parole più citate è piacere-passione, anch’essa confermata trasversalmente ai gruppi sociali.

Sesso è in primo luogo piacere, poi amore, poi passione e complicità; esso è legato alla soggettività e alle sue esigenze, per questo è una componente della microfelicità quotidiana, decisiva in una società segnata da rancore e cattiveria.

E del resto per il 79,6% dei 18-40enni la sessualità è scissa dall’affettività e dall’amore: per il 15,1% sempre e per il 64,6% qualche volta, mentre solo per il 20,3% non c’è sesso senza amore.

Per il 77,4% delle donne c’è scissione tra sessualità e affettività (per il 10,9% sempre), tra gli uomini son convinti della scissione l’81,8% (di cui il 19,1% dice che è sempre così).

L’ubriacatura delle opportunità

In cosa consiste la vita sessuale dei giovani 18-40enni? In che misura si compiono rapporti tradizionali, completi o altre pratiche sessuali che presentano un ridotto (o nessun) rischio di gravidanze?

I dati raccontano di una vita sessuale decomplessata fatta da un ventaglio molto ampio di pratiche e situazioni, tanto che anche tra coloro che hanno esperienza di rapporti sessuali completi e una vita sessuale attiva, che vivono stabilmente in coppia, con o senza figli, la sessualità si esprime non solo e non tanto attraverso il tradizionale amplesso, ma con una combinazione del tutto soggettiva, interna ed esterna al vissuto e alle dinamiche di coppia, di pratiche diverse dal rapporto completo, di cui sono sostituti e/o complementi.

Una propensione alla sperimentazione che ha reso di massa e consuete, interne alla sessualità ordinaria, pratiche un tempo poco diffuse e di certo percepite come non ortodosse. Tra le più diffuse figurano le seguenti.

Pratiche complementari e alternative:

- il sesso orale è praticato dall’80,7% degli intervistati (per il 40% circa è una pratica regolare);

- il sesso anale dal 33,1% (per il 6,6% è una pratica abitudinaria);

- la masturbazione reciproca senza rapporti sessuali completi dal 67,0% dei 18-40enni.

Pratiche per eccitarsi:

- il 46,9%, ricorrere al turpiloquio durante l’atto sessuale (per il 9,9% è una pratica regolare);

- il 25,2% dei 18-40enni guarda video porno insieme al partner (il 2,6% regolarmente);

- il 24,4% utilizza oggetti, cibi o bevande per giochi erotici (il 2,5% regolarmente);

- il 16,5% scatta foto o registra video durante i rapporti sessuali;

- il 16,5% fantastica apertamente con il partner su altri possibili partner (il 4,6% regolarmente).

Il porno sdoganato e il suo significato

Il porno è visibilmente uscito dalla sfera del proibito, dello scandaloso, del disdicevole e perverso, per diventare protagonista ed epicentro di una serie di pratiche molto diffuse nella sessualità quotidiana degli italiani. Base materiale è la facilità e sicurezza di accesso al porno consentito dal web: i pochi dati disponibili su numero, variabili sociodemografiche e nazionalità degli utenti dei siti porno raccontano un utilizzo intenso da parte degli italiani.

La presente ricerca conferma lo sdoganamento completo della fruizione del porno trasversalmente a età, genere, area geografica, da soli o in coppia. Dai dati emerge che:

- il 61,2% dei 18-40enni (dato che diventa il 68,3% tra i 18-25enni) guarda video porno da solo;

- il 25,2% dei 18-40enni e il 20,2% dei più giovani li guarda in coppia;

- il 31,2% (il 33,9% tra i 18-25enni) riceve immagini pornografiche da una persona specifica, il 25,9% (il 27,0% dei più giovani) invia immagini porno;

- tra coloro che hanno avuto esperienza di rapporti sessuali completi le quote rispettive si innalzano, indicando che il porno è parte integrante della vita sessuale di milioni di coppie di giovani.

I numeri impongono di parlare di porno di massa, in particolare tra i più giovani. Al di là di significato, effetti e senso morale di tutto ciò, è ineludibile partire dal dato di fruizione massiccia e trasversale per capirne ragioni e implicazioni.

Colpisce l’assenza di pregiudizi e inibizioni negli intervistati, incluse le donne, nel raccontare (ovviamente in un contesto di anonimato) il rapporto con il porno, anche come gioco di complicità nelle coppie.

Infatti, nelle coppie stabili la fruizione di video porno insieme è ormai una pratica radicata, così come quella di inviare immagini porno, registrare video e scattare foto durante gli atti sessuali, con il sexting praticato regolarmente o di tanto in tanto dal 38,6% di chi vive in coppia: l’utilizzo è finalizzato a rendere intrigante e non scontata la relazione sessuale, in una consapevole lotta al rischio di noia, sempre in agguato nel tempo.