Quale informazione sul Papillomavirus umano?

Torna dunque prepotente il tema dei livelli di conoscenza sia dei genitori italiani che delle donne sul Papillomavirus e la vaccinazione anti-Hpv.

È vero che, dal confronto dei dati raccolti nel 2017 con questi ultimi, emerge un aumento delle quote di genitori che dichiarano di conoscere il Papillomavirus che passano dall’85,1% all’88,3% (fig. 2).

Il dato conferma la maggiore conoscenza tra le donne e tra coloro che hanno un livello di istruzione più elevato, così come l’importanza della esperienza della vaccinazione che rimane un tramite importante di acquisizione di informazioni.

Anche i contenuti di questa informazione sembrano essere almeno parzialmente migliorati nel tempo, ma si tratta di miglioramenti che non modificano in modo vistoso il livello di conoscenze, come il confronto tra le risposte dei genitori nell’indagine del 2017, ed in questa ultima, dimostra (tab. 4). Inoltre sia le mamme che le donne appaiono tendenzialmente più informate sulle caratteristiche dell’Hpv, con l’unica esclusione del maggiore livello di conoscenza dei genitori di sesso maschile su legame tra Hpv ed altri tumori (52,5% dei papà contro il 48,9% delle mamme ed il 46,5% del campione delle donne).


Rispetto a questo quadro, appare fondamentale fare il punto su quali siano le fonti di informazione sul Papillomavirus umano indicate dagli intervistati.


Per quel che riguarda i professionisti della salute, nel campione di donne è il ginecologo il più citato (30,7%), seguito dal servizio vaccinale delle Asl (22,4%), mentre tra i genitori questo ultimo è una fonte più richiamata (25,6% e 32,2% tra le mamme), fermo restando l’importante ruolo che anche il ginecologo riveste per la componente femminile di questo campione. Più elevata tra queste è anche la quota di chi cita il pediatra. È infatti presente anche qualche variazione di genere dal momento che sono i padri a citare in misura maggiore il medico di medicina generale.


Tra le donne è particolarmente elevata la quota di chi cita materiali ed attività informative come le campagne di informazione, alcune delle quali di fonte istituzionale (31,1%) che rimane importante anche nel campione di genitori (26,3%). Nel complesso Internet viene indicato dal 26,7% dei genitori, confermandosi una fonte importante anche rispetto ai singoli professionisti (tab. 5).


Interessante anche il confronto temporale che segnala alcune importanti variazioni nella rilevanza delle fonti di informazione sull’Hpv. Nel tempo è cresciuta soprattutto la percentuale di genitori che indica nel complesso i professionisti sanitari ed un incremento si rileva anche per il servizio vaccinale considerato a parte. Tutte le altre fonti perdono peso, compresi i media (fig. 3).