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Bologna: la fotografia della città scattata dal Censis

In controtendenza rispetto alle dinamiche demografiche nazionali, in ripresa l’occupazione, la vitalità imprenditoriale e il turismo. Due bolognesi su tre valutano positivamente i servizi di cui possono fruire. I principali punti di forza? La bellezza del centro storico, l’università e l’offerta culturale. Il problema numero uno? Trovare una casa in affitto

Bologna, 27 aprile 2023 – Bologna argina il rischio demografico. La città di Bologna ha registrato tra il 2002 e il 2022 un incremento del 28,4% della popolazione più giovane (0-14 anni), rispetto a una tendenza media nazionale che segna invece una flessione del 7,5%. E mentre nell’area metropolitana e nella regione la quota di ultrasessantacinquenni è aumentata nello stesso periodo rispettivamente del 16,3% e del 20,2%, nel comune di Bologna è diminuita del 3,5%. A differenza di altre realtà metropolitane italiane, per Bologna si prevede al 2030 un saldo positivo della popolazione (+2,9%), segno della sua capacità di accogliere i nuovi ingressi di residenti mantenendo nel tempo un alto livello di inclusione sociale. È quanto emerge dal Rapporto «Bologna: assetti, prospettive e inquietudini di una città matura» realizzato dal Censis, a vent’anni di distanza dal precedente Rapporto sulla città, con il sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna e della Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna.

Occupazione in crescita dopo la pandemia. Gli ultimi dati sull’occupazione, relativi al 2022, segnalano un aumento degli occupati nell’area metropolitana dello 0,4% rispetto al 2018: un risultato positivo correlato soprattutto alla forte crescita dell’occupazione nel settore delle costruzioni (+46,6%). Sono 8.030 le richieste di lavoro formulate dalle imprese bolognesi e previste in entrata in aprile: il 73,6% è riconducibile ad attività del terziario, il 26,4% proviene da imprese attive nel settore industriale. La quota maggiore delle richieste fa riferimento a professioni impiegatizie nel commercio e nei servizi (34,4%), il 26,2% si rivolge a dirigenti, professioni specializzate e tecniche, il 23,7% riguarda operai specializzati, conduttori di impianti e macchine. Nel trimestre in corso (aprile-giugno) le entrate previste potranno raggiungere le 25.870 unità, secondo quanto affermato dalle imprese bolognesi.

Imprese dinamiche. Nell’ultimo quinquennio le imprese attive nel comune di Bologna sono aumentate dell’1,6%. Solo nell’ultimo anno, a fronte di 1.935 cancellazioni, vi sono state 2.334 nuove iscrizioni, con un saldo positivo di 399 imprese. Si collocano in prevalenza nel settore del commercio, nelle costruzioni e nelle attività immobiliari. Ma sono i servizi di informazione e comunicazione a distinguersi per una crescita più significativa negli ultimi cinque anni (+14,3%), mentre dal 2010 al 2020 la variazione più consistente del valore aggiunto è attribuibile al comparto manifatturiero (+15,0%).

Il turismo va meglio della media nazionale. Il numero degli arrivi turistici nel comune di Bologna è diminuito tra il 2011 e il 2021 del 6,6% (meno del -24,2% registrato a livello nazionale). Anche le presenze turistiche (numero di notti trascorse dai clienti negli esercizi ricettivi) registrano una diminuzione decisamente inferiore rispetto alla media nazionale:  -4,6% contro -25,3%. Con più di 8 milioni di persone transitate nel 2022, l’aeroporto di Bologna Guglielmo Marconi si posiziona al quinto posto in Italia (nella graduatoria dei primi 10 aeroporti per numero di passeggeri, dopo Venezia Marco Polo, Roma Fiumicino, Napoli Capodichino e Milano Malpensa) in termini di aumento del numero di passeggeri tra il 2021 e il 2022: +107%.

Due bolognesi su tre valutano positivamente la città (l’offerta culturale su tutto). Secondo l’indagine realizzata dal Censis su un campione di 800 residenti a Bologna, il 49,5% della popolazione è bolognese per nascita, i cittadini che risiedono in città da più di dieci anni sono il 36,1% del totale, coloro che vi sono giunti da meno di dieci anni sono il 14,4%. Tra le principali qualità della città di Bologna, la maggior parte degli intervistati individua nella bellezza del centro storico (42,4%) e nella presenza della prestigiosa università (41,5%) i maggiori punti di forza. La maggior parte del campione individua invece la problematica maggiore nella difficoltà a trovare una casa in proprietà a prezzi accessibili (35,8%) o in affitto (45,0%). La microcriminalità e il traffico urbano vengono percepiti come emergenze della città rispettivamente dal 38,8% e dal 34,6% dei residenti, l’inquinamento dal 27,9% del campione. Due bolognesi su tre valutano positivamente la qualità complessiva dei servizi offerti dalla città. Le eccellenze (con percentuali superiori al 50% delle opinioni raccolte) sono riconosciute nell’offerta culturale, nella sanità, nelle infrastrutture e nelle strutture pubbliche.

Questi sono i principali risultati del Rapporto «Bologna: assetti, prospettive e inquietudini di una città matura» realizzato dal Censis con il sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna e della Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna, che è stato presentato oggi da Andrea Toma, Responsabile dell’Area Economia, Lavoro e Territorio del Censis, e discusso da Francesca Balzani, Presidente f.f. Covip, Paolo Beghelli, Presidente della Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna, Giusella Finocchiaro, Presidente della Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna, Matteo Lepore, Sindaco di Bologna, Angelo Tantazzi, Presidente di Prometeia, Matteo Zuppi, Arcivescovo di Bologna, e Giuseppe De Rita, Presidente del Censis.

27 Aprile 2023